Luogo di conservazione: Oxford, Bodleian Library.

Repertori: Mette 1955, Pap. 396 e Pap. Q; Merckelbach 1956, p. 120 n° 1132; Lameere 1960, n° 107; Zalateo 1961, nn. 203, 291; Pack² 1176; Caudelier 1992, n° 257; Cribiore 1996, n° 333; Lundon 2004; Mertens-Pack ³ 1176; LDAB 1844.
Edizioni: Hombert-Préaux 1951.
Studi: Merckelbach 1958, p. 120 n° 1132; Spooner 2002, pp. 23-24.
Riproduzioni: ripr. parz. del recto in Hombert-Préaux 1951 (tav. fra pp. 162-163); Cribiore 1996, tav. 51 (parziale).

Tavoletta lignea di mm. 365 x 135, coperta di un rivestimento bianco molto consunto, con margini delimitati da linee verticali tracciate con lo stilo, di ca. 2 cm. a destra e a sinistra e con margine superiore di 3 cm e inferiore di 1,7 cm. Sempre con lo stilo sono tracciate le righe entro cui è compresa la scrittura - «une onciale molle, comportant plusieurs groupes cursifs» (Hombert-Préaux) - , distanziate di ca. 6 mm. Due tratti verticali paralleli, perpendicolari alle righe, dividono il recto in due parti di ampiezza più o meno uguale. Il verso ha margine destro di ca 2 cm, sinistro di ca. 1 cm.; l'interlinea oscilla fra 8 e 15 mm. e di dimensioni analoghe sono i margini superiore e inferiore; una linea verticale divide in due la tavoletta. «Il n'y a pas de signes de ponctuation, ni d'esprits, ni d'accents ... au verso les élisions ... sont notées par un signe quia à peu près la forme d'un accent grave. Un trait sinueux d'intention ornementale marque, au verso comme au recto, la fin de la copie» (art. cit., p. 163). La prima colonna del recto contiene una parafrasi parola per parola di Il. 4.349-363 paragonabile a quella edita da Bartoletti 1939, pp. 177-186 (PSI 1276); la seconda tracce indiscernibili di scrittura incisa direttamente con lo stilo. Il verso ha la parafrasi di 4.364-373 e, nella seconda colonna, 8 coppie di glossa-interpretamentum relative ai vv. 364-371.