[lat. bracatus] 'bracato', detto di razze di animali prob. in relazione alle zampe ricoperte di pelo folto, detto di un tipo di pecore in PSakaon 71.8 e 9 (306p); detto di una razza di colombi in An. Med. 5.3 e 10.5, Hieroph. Nutr. 1.2 e 6.6 (cf. A. Delatte, Anecdota Atheniensia p. 456.14, 462.6).
Dizionari
LBG
Erich Trapp, LBG – Lexikon zur byzantinischen Gräzität
DGE
Francisco R. Adrados, Juan Rodríguez Somolinos, DGE – Diccionario Griego-Español
GI3
WB
LSJ
PGL
Note
L’aggettivo βρακᾶτος, formato sul latino bracatus, «che indossa le brache», è usato nei papiri solo in PSakaon 71, un contratto di affitto di ovini del 306p: qui si richiedono 17 ovini di razza mista, esclusi quelli βρακᾶτοι. Probabilmente il termine, riferito agli animali, indicava una particolare razza di pecore con le gambe ricoperte di fitta pelliccia: questa proposta è avanzata da I.M. Cervenka-Ehrenstrasser, Lex.Lat.Lehn. II, s.v. βρακᾶτος, pp. 201-202, che rimanda al confronto con Hieroph. Nutr. 1, 2, in cui l’aggettivo è riferito alle colombe (περιστερόπουλα λευκὰ καὶ βρακκάτα). Il termine è tradotto dall’editore di PSakaon 71 come «without any with fat tail». Cf. J. Kramer in «APF» 42 (1996) pp. 122-123 nota 67.
Il lemma è inserito, s.v., in DGE («prob. bragado, de ovejas») e LBG («behost, mit befiederten Füßen»).
Roberto Mascellari - Marzia D'Angelo
| Creato: 05/03/2018
| Modificato:
16/11/2018